PER IL 2° APPUNTAMENTO DEL MESE DANTESCO UN TESTO INEDITO DI VALERIA MARTINI, RECITATO DA PEZZI E ZONZINI, RACCONTA IL DESTINO ULTIMO DI VIRGILIO

La Società Dante Alighieri di San Marino è orgogliosa di invitare la cittadinanza al secondo appuntamento del Mese Dantesco 2018 (dodicesima edizione), che si terrà questo giovedì, 17 maggio, presso la Fondazione Graziani (Via dello Stradone, San Marino Città) alle ore 21:00.

Verrà qui presentato il testo teatrale inedito “La lunga sera di Virgilio. Il poeta nella selva a colloquio con l’angelo”, scritto dalla professoressa Valeria Martini, nota docente di lettere e latino del nostro liceo. Nella pièce, costruita come un dialogo platonico a più voci, il poeta mantovano, autore dell’Eneide, maestro poetico e morale di Dante nonché sua guida nel periglioso viaggio nei primi due regni, rifletterà – dopo aver lasciato il suo discepolo in cima al monte del Purgatorio – sulla sua missione e sul destino ultramondano che lo attende. I suoi interlocutori saranno un angelo e le anime dell’aldilà.

Sarà così indagato uno snodo narrativo della Commedia che Dante, forse volutamente, ha taciuto: il “duca” ritornerà infine nel Limbo insieme agli altri spiriti magni (dunque, sebbene in un luogo privilegiato, all’Inferno), dannato in eterno e costretto a sperimentare per l’eternità la sfibrante privazione del sommo bene, o ascenderà al cielo, potendo infine contemplare il Dio personale di cui, secondo il Medioevo, egli profetizzò la venuta nella sua ecloga quarta?

A questo ardito esercizio immaginativo che tenta di immaginare una terza cantica anche per Virgilio infonderanno vita, nel corso di un reading animato da brani musicali contemporanei, i due attori sammarinesi Cristiano Pezzi (che studia filosofia all’Alma Mater di Bologna e calca le scene con la Scuola di Teatro – Associazione Culturale Bradipoteatar) e Giovanni Maria Zonzini (studente di quinta del nostro liceo, giornalista per la testata Super e autore dello spettacolo “Processo dell’infanticida Maria Farrar” ispirato a una poesia di Bertolt Brecht e andato in scena al Teatro Elettra di Roma).